Una giovane tartaruga un giorno si perse in un bosco; non riusciva più a trovare la strada di casa, allora cominciò a chiedere aiuto agli animali che abitavano lì. Incontrò delle scimmie che raccoglievano noci e chiese : "sapete dov'è la mia casa?" e loro risposero : "la nostra casa è sugli alberi, la tua non lo sappiamo, però puoi chiedere all'elefante bianco, l'animale più saggio fra noi; lui sicuramente potrà aiutarti." "Dove abita?" chiese la tartaruga. Le scimmie dissero "non lo sappiamo, però a volte l'elefante si fa vedere vicino a quel vecchio albero laggiù; non ti puoi sbagliare perchè ha il tronco cavo, vuoto a causa della veneranda età che ha". Così la tartaruga si incamminò e lentamente si diresse verso l'albero; avrebbe voluto andare più veloce, ma portava il peso del suo guscio con sè, il peso di sè stessa, e non ci riuscì. Dopo molti giorni di cammino arrivò all'albero e si fermò ad aspettare l'elefante. Aspettò giorni e giorni, passarono le settimane ed i mesi, ma dell'elefante neanche l'ombra. Passò un anno. La tartaruga era invecchiata ma la sua fiducia era cristrallina, integra. Poi un giorno all'alba vide un grande animale bianco avvicinarsi molto lentamente, la sua pelle era rugosa e dura; era l'elefante. Appena lo vide gli si avvicinò e chiese: "scusa elefante sai dov'è la mia casa?" L'elefante sorrise, la guardò sornione come fosse un gatto e disse: "tra tutti gli animali nessuno tra noi ha una dimora fissa, solo tu te la porti sempre dietro". La tartaruga a quel punto si girò, ma non vide un bel niente, e rimase un pò confusa. Visto ciò l'elefante ancora più divertito di prima, gridò: "ci sei dentro". A quelle parole la tartaruga sentì tutta la sua pesantezza e comprese che il guscio che aveva sopra di se e che tanto la faceva soffrire era la sua casa, e tutto ad un tratto divenne leggera, ma non per qualche legge fisica, era solo perchè la nostra tartaruga ora sapeva qual'era la sua casa, ora sapeva chi era, e aveva scoperto che la sua casa la portava sempre con sè.