lunedì 22 febbraio 2010

Passi... tra i miei libri preferiti

<< Era bionda, alta, stava sempre a lisciarsi le rughe e piegarsi i capelli. Chi non l'avesse conosciuta avrebbe detto vedendola uscire con quel passo dal cancello della scuola, ch'era una brava studentessa. Che cosa insegnasse non so; i suoi ragazzi la salutavano gettando in aria il berretto e fischiando. I primi tempi, parlandole, io nascondevo le mani e coprivo la voce. Mi chiese subito perché non mi facevo americano. Perché non lo sono, brontolai - because I'm a wop - e lei rideva e mi disse ch'erano i dollari e il cervello che facevano l'americano. Which of them do you lack?  Qual è dei due che ti manca?
Ho pensato sovente che razza di figli sarebbero potuti uscire da noi due - da quei suoi fianchi lisci e duri, da quel ventre bianco nutrito di latte e di sugo d'arancia, e da me, dal mio sangue spesso. Venivamo tutti e due chissà da dove, e l'unico modo per sapere chi fossimo, che cosa avessimo veramente nel sangue era questo. Sarebbe bella, pensavo, se mio figlio somigliasse a mio padre, a mio nonno, e così mi vedessi davanti finalmente chi sono. Rosanne me l'avrebbe anche fatto un figlio - se accettavo di andare sulla costa. Ma io tenni, non volli - con questa mamma e con me sarebbe stato un altro bastardo - un ragazzotto americano. >> Da la luna e falò di C. Pavese

2 commenti:

  1. Bello inserire passi di buona letteratura... bei ricordi di tempi ormai passati, che a piccole dosi sono belli da riportare dalla memoria alla mente.

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